LA COMUNITA’ ORGANIZZATIVA E IL SENSO DELL’AGIRE ORGANIZZATIVO
Costruire il senso di una comunità d’azienda contribuisce a riorientare le persone verso valori condivisi ed a creare un’ambiente di lavoro supportivo, tale da favorire l’engagement dei singoli dipendenti.
L’Azienda come Comunità di persone che crea, comunica e distribuisce un proprio distintivo Valore Offerto
La maggior parte di noi quando riflette sui luoghi di lavoro tende ad assumere che i nostri rapporti con colleghi, superiori gerarchici, fornitori, clienti, etc., rientrino sotto il regno della “professionalità”. Tuttavia, le analisi condotte dai teorici dell’organizzazione da tempo enfatizzano l’importanza delle relazioni quando una comunità aziendale persegue l’obiettivo di efficacia ed efficienza.
Non è un caso che con “comunità d’azienda” s’intenda l’insieme delle relazioni tra le persone che compongono il “sistema organizzativo aziendale” fondato sulla mutua fiducia e rispetto, sul senso di appartenenza e, soprattutto, sulla consapevolezza di dover collaborare insieme per realizzare una missione comune. Comprendere quindi come gli obiettivi individuali e di gruppo, possono allinearsi con la missione comune diventa molto importante, perchè costruire una comunità d’azienda efficace significa poi:
- Migliorare l’apprendimento organizzativo
- Elevare innovazione e creatività
- Rafforzare il morale dei dipendenti
- Aumentare il senso di fedeltà dei dipendenti
- Aumentare il comportamento di cittadinanza organizzativa
- Sviluppare la leadership
- Favorire gli sforzi di cambiamento organizzativo
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La Comunità d’azienda, un antico nuovo modo di fare impresa
L’idea di costruire una comunità sul posto di lavoro non è una novità. Il movimento per la “Qualità Totale” alla fine del 1970 ha incluso l’idea di gestione partecipativa come modalità per portare gruppi di dipendenti a condividere principi comuni e in questo modo attivarsi, individualmente e collettivamente, per individuare soluzioni migliorative dei processi produttivi.
E’ quindi una lunga strada quella che le organizzazioni hanno percorso per mettere al centro la persona e considerare la sua “intelligenza” come uno dei “fattori della catena del valore”.
All’interno dello stesso solco, si collocano i contributi che di volta in volta hanno declinato l’obiettivo con enfasi diverse. H. Mintzberg (2009), a proposito della necessità di promuovere il senso di comunità (in un’azienda), affermava “Siamo animali sociali che non possono funzionare efficacemente senza un sistema sociale che sia più ampio di ampio di noi stessi”. E continua…”La gente ha bisogno di un senso di appartenenza; altrimenti é come essere polli che corrono in giro con le loro teste tagliate. Siamo animali sociali che non possono funzionare efficacemente senza un sistema sociale più grande di noi, e quindi di una comunità, quale collante sociale che ci lega insieme per il bene comune.
E’ questo il senso delle comunità che si deve costruire. Comunità significa prendersi cura del nostro lavoro, dei nostri colleghi e del nostro “posto nel mondo”, sia geografico che non. Si evidenzia nell’approccio “ecologico” di cura di quanto ci circonda, dalle relazioni alle cose, perché l’ambiente in senso lato in cui viviamo ci possa meglio rappresentare e incorporare una parte delle persone che lo rendono vivo. Ma significa anche predisporre dei meccanismi operativi organizzativi che permettano alle “virtu” personali di esprimersi.
E’ infatti vero che se in termini generali la costruzione di una comunità d’azienda presenta numerosi vantaggi, non è una nuova idea, é oggi auspicabile la costruzione del senso di comunità proprio perché sta alla base delle modalità con cui l’impresa affronta le nuove sfide della flessibilità in un mondo economico e sociale fluido, cercando di perseguire (come sempre nelle imprese) gli obiettivi di efficacia ed efficienza.
Quale è il senso dell’agire organizzativo?
Questo lungo periodo di recessione ha portato con sè un senso di incertezza ed un aumento dello stress nelle persone, dipendenti d’azienda compresi. Stress dovuto all’aumento di carico di lavoro o alla paura di essere licenziati, ecc.
Oggi più che mai è il momento di costruire una “comunità organizzativa” che possa dare senso al “fare” e “all’essere attori” all’interno della propria impresa. E il risultato si vede quando le aziende promuovono ambienti coinvolgenti e partecipativi in cui i lavoratori si sentono in contatto con il proprio lavoro e con i loro colleghi, così da essere spinti (organizzativamente) a prendersi cura anche del lavoro dell’altro (principio base per le organizzazioni che lavorano per processi) e a profondere maggiori sforzi per conseguire prestazioni superiori e realizzare l’obiettivo comune. In quanto tale, la creazione di un senso di comunità tra i lavoratori è la chiave per aumentare il coinvolgimento dei dipendenti [engagement] e la loro produttività (Nolan, M. 2009).
Per ri-definire una comunità d’azienda tra makers e takers
Costruire una comunità nella vostra azienda non é (ovviamente) cosa facile, ma la buona notizia è che non c’è bisogno di re-inventare nulla, basta ricreare ciò che già esiste. Perché, appunto, il carattere sociale di noi esseri umani garantisce virtualmente la creazione di comunità in proprio in qualsiasi luogo di lavoro, con o senza l’incoraggiamento del management d’azienda.
E’ però utile comprendere quali possano essere i meccanismi organizzativi che aiutano le persone ad esprimere positivamente il proprio “carattere sociale” nell’ambiente organizzativo. In caso contrario l’impresa potrebbe trovarsi di fronte a “free riders”, se non a propri “takers”, che pur ottenendo i vantaggi della “community” non sono disposti a “pagare il prezzo” di un maggiore engagement e ad assumersi la responsabilità di comportamenti virtuosi che “tengano in piedi” la collettività organizzativa.
Per le imprese che desiderano creare una comunità organizzativa, sono oggi disponibili strumenti che permettono di attrezzarsi per evitare quegli errori propri del paternalismo imprenditoriale e di dotarsi invece di strategie e mezzi adeguati per poter creare una comunità organizzativa virtuosa e coesa.
Dalle indagini sulla comunità organizzativa a quelle sul clima, dai sistemi di valutazione, premianti e incentivanti al welfare aziendale, dall’ascolto organizzativo alla formazione mirata per rendere i gruppi di collaboratori pro-attivi, in grado di gestire la complessità e il cambiamento, per citare solo alcuni degli strumenti che si possono mettere in campo quando esiste la volontà di rendere la propria impresa una comunità in cui ogni persona si senta valorizzata adeguatamente per il contributo che porta.
Il principio base di ogni comunità organizzativa, quello che la tiene insieme, che unisce partecipazione a responsabilità, engagement a pro-attività, soddisfazione a risultati, è inequivocabilmente il seguente: “Da ognuno secondo le proprie capacità a ognuno secondo il valore che crea.” Solo in questo modo equità e giustizia potranno camminare insieme e rendere organizzativamente coese le organizzazioni che ambiscono ad essere non solo un sistema freddo ma vogliono mettere insieme e rendere produttivo quel “grumo di sentimenti”, quale è, in fondo, l’organizzazione.
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